DA MARINO A MARINO - IGNAZIO RIDENS UN “BISCHERO” SBUGIARDATO PERSINO DA BERGOGLIO

Il sindaco imbucato che dà solo buche in una città che è tutta un buco. L’assenza (fra le infinite assenze) di pudore dell’imbellino ridens, alias il primo cittadino (si fa per dire) Ignazio Marino, non ha fine. E papa Bergoglio ha redarguito, chiaramente incavolato, il perseverare diabolico del sindaco di Roma. Monsignor Paglia gli dà persino del “bischero” e dell’imbucato senza vergogna, in bella mostra in prima fila in America, non invitato da nessuno. Ma si può andare avanti con questo personaggio alla guida della capitale del Paese? Che per la sua immagine, da tempo alle ortiche, cerca di sfruttare persino il Santo Padre al punto da renderlo “furibondo”? E’ l’ulteriore regalo di una sinistra, che perde tutto il pelo, ma non il vizio di barare. Si può andare avanti, in vista del Giubileo, con questo tragi-comico involontario che Crozza sbertuccia (e lui ride in studio), contro l’incapacità del quale si sono sollevati, come non è accaduto mai, Gassman, Proietti, Ramazzotti, Verdone, Nancy Brilli … mentre ovunque cittadini volontari sono costretti ad organizzarsi per migliorare il decoro di una metropoli stuprata. Va bene la trasparenza di cui si riempie la boccuccia, anche se nel 2014 era cambiato poco o niente sotto di lui. Ma il resto? Traffico sempre in tilt, Colosseo chiuso, marciapiedi impraticabili (specie peri i disabili), asfalto da percorso di guerra, erbacce ovunque, giardini ed aiuole abbandonati, relitti e carcasse lungo le strade, sporcizia da ogni parte, funerali da camorra, gladiatori protervi,i cani che lordano ogni angolo della città, autobus e metro impraticabili, allagamenti al primo scroscio di pioggia … Vorrei ricordare qualcosa di positivo di Marino. Non ci riesco. Ricordo solo una panda rossa in sosta vietata, una barba cresciuta a coprire il nulla, una felicità ridens per le coppie gay, una comunella con i rom, l’inaugurazione dei nasoni tecnologici per l’acqua … E le assenze? Un’infinità e tutte in circostanze fondamentali. Mai un salutare mea culpa. Anzi ogni volta replica stizzito dando la colpa agli altri. Un fenomeno di trasformismo, un primo attore degno di Zelig. Ma in fondo la colpa non è tutta sua. E’ che si confonde. Ignazio di Loyola è il fondatore dei Gesuiti, Bergoglio è gesuita, ergo anche lui l’Ignazio ridens fa parte della cerchia. Senza contare un altro Ignazio, il torero al quale si ispirò Garcia Lorca per il celebre “alle cinque della sera”.

Alle cinque della sera,
eran le cinque in punto della sera.
Un bambino portò il lenzuolo bianco, alle cinque della sera.
Per coprire il cadavere di Roma
infilzata da Ignazio

Ruggero Marino firma

Ignazio Marino rom

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