MA COME FANNO IN EUROPA A PRENDERCI SUL SERIO?

Il livello sgangherato dell’ attuale classe politica dà la misura di come l’ Italia sia caduta in basso. Purtroppo la speranza è l’ ultima a morire, per cui ormai ad ogni tornata elettorale si creano fenomeni che alla luce della parola “rottamazione” o “cambiamento” finiscono per catalizzare la disperazione e la rabbia dei cittadini. I quali ad occhi chiusi si gettano nelle braccia degli imbonitori di turno, per pentirsene poi di fronte alla ricorrenti delusioni. E’ quello che sta accadendo con i 5 stelle, movimento nel quale molti avevano riposto, e i più pervicaci ripongono ancora, paradisiache attese. VORREI SINCERAMENTE CHE AVESSERO RAGIONE. Ma mi attengo ai fatti. Roma con la Raggi è quello che tutti vedono tranne lei, una vecchia nobile signora che ha perso ogni dignità. Da lady a lavandaia. Il Gigino di Maio, che pure si presenta azzimato, è la versione umana delle banderuole segnavento. Non contento e benché imberbe ed ex bibitaro da stadio ha cazziato Mattarella, il papa, Macron e non solo. E non si accorge delle marachelle del padre. Alessandro di Battista, il globetrotter delle Americhe, un po’ Che Guevara un po’ paraculo, ex intrattenitore di villaggi di vacanza con il soprannome di battaglia “cuore di panna”, all’ alleato di governo Salvini gli suggerisce di “non rompere i coglioni”. Anche lui non si avvede delle marachelle di papà. C’è poi il barbuto Roberto Fico del bigoncio che, come al governo propongono qualcosa lui dice il contrario. Un triumvirato di fighetti disattenti non fanno una leadership, ma un clima da supercazzola . C’è il Toninelli-gaffe-continua (anche ieri), c’è il ministro della difesa che annuncia e smentisce il ritiro dall’ Afganistan e si guarda bene dall’avvertire il ministro degli esteri, e via così con tanti altri comprimari venuti dal nulla e portati alla ribalta come l’ isterico e con ricco portafoglio Rocco Casalino, portavoce del Presidente del Consiglio Conte, dal prestigioso curriculum di ex “Grande Fratello”. C’ è la prof di buone maniere Taverna che ha sempre un “vaffa”più di Grillo che pure sul “vaffa” ha acceso le speranze … E ancora c’è il mancato riconoscimento di accordi già firmati … e via così. Non parliamo poi dell’ eloquio, anche se bisogna riconoscere che il cambiamento in questo caso c’ è stato e l’ italiano è stato rottamato. Pare che nell’accordo di governo ci sia l’ abolizione del congiuntivo e della grammatica in generale. Compito nel quale si è distinta la vispa Teresa Manzo (la carne di bue non c’entra) con gli inediti : “E’ tutto un pupularsi di opinioni” o “il jobs act ha precariato milioni di giovani”. Come con questa “task force” da corte dei miracoli si possa riuscire ad avere audience in Europa resta un mistero. Perché prenderci sul serio sarebbe masochismo. Purché dagli e dagli non finiscano per farci vedere le stelle.

(Nella foto Teresa Manzo)

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