L’ITALIA UNA CARROZZA TRAINATA DA DUE CAVALLI IN DISACCORDO

Se una carrozza viene trainata da due cavalli ed uno tira da una parte ed uno dall’ altra non si va lontano. E’ quello che accade in questo momento ad un’ Italia nei decenni sfortunata. In genere quando si firma un contratto vuol dire che si è raggiunto un ACCORDO fra le parti. Non sono soci ma quasi. Per cui uno dovrebbe fare gli interessi dell’ altro e viceversa. Si dovrebbero concertare le mosse, consultarsi sul da fare, procedere quanto più possibile all’ unisono. Sinceramente non so quale è la parola che possa dare l’ idea del contrario di contratto, ma so che è il patto nascosto che hanno stretto Salvini e Di Maio. Non passa giorno che non siano su sponde completamente opposte, che non si lancino offese urticanti più o meno esplicite. Non passa giorno che non pensino soprattutto al tornaconto elettorale. E l’ Italia, e noi? Un “optional”. In un panorama talmente desolato con Salvini la mano nella mano con una ragazzina e che ricorre alla coroncina del Rosario e adesso a Padre Pio e Di Maio che sparla dell’ “uomo forte” e si dichiara forte-mente innamorato con annesso servizio fotografico. In un privato che deborda e si fa pubblico per catturare voti, ma che se ne frega del pubblico. Né d’altronde c’è speranza in un’ opposizione inesistente.
Berlusconi, benché fidanzatissimo, passa da un’ operazione all’ altra ed è in età da Matusalemme, Taiani ne è una scialba controfigura, Zingaretti è noto più come fratello di Montalbano che per il suo inesistente carisma, mentre l’ intera sinistra starnazza sprovvedutamente al fascismo non avendo altri argomenti. Con il rischio di rivitalizzarlo a forza di evocarlo. Oggi è toccato alla belloccia Conchita de Gregorio al salone del libro. Una giornalista che se non fosse di sinistra non sarebbe mai stata presa in considerazione. Conte è un pseudo-leader, se mai lo sarà, ancora in fasce. Mattarella sarà una brava persona, ma è uno zombie che cammina. E ci meravigliamo che l’ Europa ne approfitta per cazziarci un giorno sì e uno no? Dove è il giardino d’ Europa che ha visto Roma e il Rinascimento? Smarrito nell’ incultura di chi ci sgoverna. Mentre l’orizzonte è buio.

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