IL TALISMANO DELL'IMMORTALITÀ: LA LANCIA SACRA IN MANO A INNOCENZO VIII

La lancia Sacra (conosciuta secondo la leggenda anche come Lancia del Destino, Lancia Santa, Lancia di Longino o Lancia di Cristo) fu la lancia, che perforò Gesù mentre era sulla croce. Il riferimento alla Lancia Sacra viene fatto solo nel Vangelo di Giovanni (19:31-37) e non nei Vangeli Sinottici. Nel Vangelo viene riportato che i Romani pensarono di rompere i piedi di Gesù, una pratica conosciuta come il“crurifragium”, che era un metodo per accelerare la morte durante la crocifissione. Ma prima di farlo i soldati Romani pensarono che forse Gesù era già morto, allora “... uno dei soldati ha perforato il suo costato con una lancia ed immediatamente è venuto fuori sangue ed acqua” (Giovanni 19:34).

Innocenzo VIII statua Pollaiolo evidenziata lancia

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Il nome del soldato Longino, che trafisse il costato di Cristo fu ripreso dai più vecchi riferimenti conosciuti della leggenda, il Vangelo apocrifo di Nicodemo (V o VI secolo). Il soldato fu identificato con un centurione chiamato Longino (derivante dal nome corretto in latino di“Lancea Longini”). Il nome Longino inoltre si presenta su una miniatura nei Vangelo di Tabula, anno 586 (attualmente alla biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze), Nell'immagine, il nome“LOGINOS”è scritto nei caratteri greci sopra la testa del soldato, che sta spingendo la sua lancia nel costato di Cristo. Si tratta di una delle annotazioni più antiche del nome, ma non si sa se l'iscrizione sia stata aggiunta successivamente. La tradizione cristiana si riallaccia al romanzo “La Lancia”di Louis de Wohl (1955), che lo identifica come“Gaius Cassius Longinus”. Le varie reliquie che si sostenne appartenessero alla vera Lancia Sacra furono molte. Per la verità anche troppe per poterne sostenere l’autenticità.

lancia sacra 09 francobollo

Nel 570 il pellegrino Sant’Antonio di Piacenza descrisse i luoghi santi di Gerusalemme e nel visitare la Basilica sul Monte Zion descrisse “la parte superiore delle spine con cui il nostro signore fu incoronato e la lancia con cui fu colpito nel costato". Una menzione della lancia inoltre si presenta nel cosiddetto “Breviarius” nella chiesa del Santo Sepolcro. La presenza a Gerusalemme di questa importante reliquia fu attestata da Cassiodoro (c. 485 - c. 585), così come da Gregorio di Thours (c. 538 - 594), che per la verità non andò mai a Gerusalemme. Nel 615 Gerusalemme venne presa e le relative reliquie che vi si trovavano furono bottino delle forze persiane del re Cosroe II (Khosrau II).

Cosroe II re Persia museo Louvre Parigi Francia     Cosroe II re Persia moneta

Secondo il “Chronicon Paschale”, la punta della Lancia Sacra, che si era rotta, fu data durante lo stesso anno a Niceto, che la prese e la portò a Costantinopoli nella Basilica di Santa Sofia.

lancia sacra 10 imperatore di costantinopoli tiene in mano la lancia lacra manoscritto XV secolo di Giovanni di Mandeville biblioteca britannica

La punta della Lancia Sacra, nel 1244 fu venduta da Baldovino II di Costantinopoli a Luigi IX il Santo, re di Francia, che vi fece incastonare nella parte superiore alcune Spine della Corona di Cristo. Durante la rivoluzione francese le reliquie furono portate nella Biblioteca Nazionale, ma successivamente sparirono. Per quanto riguarda la parte più grande della Lancia Sacra, Arculpus la vide nella chiesa del Santo Sepolcro intorno al 670 a Gerusalemme. Alcuni sostennero che la reliquia più grande della Lancia Sacra fu portata nell’ottavo secolo a Costantinopoli, probabilmente insieme alla Corona di Spine. Ad ogni modo la presenza a Costantinopoli della Lancia Sacra fu testimoniata da vari pellegrini, specialmente russi e successivamente la sua presenza coinvolse varie chiese.

lancia sacra 11 illustrazione di Franz Stassen museo Hanau Germania

Giovanni di Mandeville dichiarò nel 1357 di avere visto la lama della Lancia Sacra sia a Parigi sia a Costantinopoli e che quest’ultima era una reliquia molto più grande di quella di Parigi. Il Sultano turco Bajazet la inviò come dono a papa Innocenzo VIII, chiedendogli di continuare a tenere ostaggio il fratello-rivale Gem (Zizim) alla corte di Roma.

lancia sacra 12 Innocenzo VIII con la lancia sacra in mano statua     Cem sultano turco

I dubbi più grandi relativi all’autenticità della Lancia Sacra furono sollevati a Roma, come annotava Johann Burchard, a causa della presenza di altre lance rivali a Parigi (la punta che era stata separata dalla lancia), Norimberga ("la lancia di Vienna") ed Armenia ("la lancia di Etchmiadzin"). Nella metà del XVII secolo Benedetto XIV dichiarò che Parigi la parte inferiore della reliquia della lancia era in possesso del re di Francia Luigi IX il Santo. Questa reliquia è ancora oggi custodita nella Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, anche se la Chiesa Cattolica non ha mai affermato la sua autenticità; la lancia di Luigi IX il Santo, che si trovava conservata nella Sainte-Chapelle, andò distrutta durante la Rivoluzione francese.

lancia sacra 13 Etchmiadzin cattedrale Armenia     lancia sacra 14 Etchmiadzin cattedrale Armenia     lancia sacra 15 Giovanni Battista Tavernier segnala come primo occidentale la reliquia in Armenia

La lancia attualmente in Etchmiadzin, Armenia fu scoperta durante la prima corociata. Nel 1098 il crociato Pietro Bartolomeo disse che aveva avuto una visione in cui Sant’Andrea gli disse che la Lancia Sacra era sepolta nella cattedrale di San Pietro ad Antiochia. Dopo aver scavato sotto la cattedrale fu scoperta una lancia. Ciò fu considerato un miracolo dai crociati e credendo che questo ritrovamento avrebbe dato loro la vittoria contro l'esercito musulmano assediarono la città di Antiochia.

lancia sacra 16 esposta San Pietro cattedrale Antiochia

Alcuni eruditi medioevali (per esempio Odorico Rinaldi ed i Bollandisti, un’associazione gesuita) hanno creduto che la picca in seguito cadde nelle mani dei Turchi e fosse in effetti la lancia che Bajazet inviò a papa Innocenzo VIII, quella che ora si trova in Vaticano.

Lancia di Vienna

lancia sacra 17 ministero del tesoro Hofburg Vienna Austria     lancia sacra 18 ministero del tesoro Hofburg Vienna Austria     lancia sacra 19 ministero del tesoro Hofburg Vienna Austria

Gli Imperatori del Sacro Romano Impero ebbero una lancia propria a partire da Ottone I (912-973).

Ottone I imperatore sacro romano impero     Ottone I imperatore sacro romano impero sigillo     Ottone I imperatore sacro romano impero corona di ferro

Nel 1000 Ottone III diede a Boleslao I re di Polonia una copia della lancia al congresso di Gniezno.

Boleslao I re Polonia con la lancia sacra in mano illustrazione di Jan Matejko

Nel 1084 Enrico IV fece aggiungere una fascia d'argento con l'iscrizione alla lancia confidando che questa fosse la lancia di Costantino il Grande, che vi incastonò un chiodo usato per la Crocifissione. La Lancia Sacra è oggi custodita nella Schatzkammer (Ministero del Tesoro Imperiale) dell’Hofburg di Vienna, con il numero di inventario XIII 19. Quella che si presenta ai visitatori è la parte superiore di una lancia alata di 50,7 cm. L’asta, originariamente in legno, andò perduta. Sulla lama fu applicata una sezione a forma ovale, lunga 24 cm. e larga nel punto massimo 1,5 cm. Nella quale fu inserito un sottile pezzo di ferro (la“spina”) ornamentale, mancante della parte inferiore. La“spina”fu, secondo la tradizione, un chiodo della croce di Cristo. La lama è rotta. Ma doveva esserlo già prima dell’anno 1000, perché nella copia fatta realizzare da Ottone III ed ora a Cracovia, fu inserita anche una riproduzione della spina. Il punto di rottura fu rivestito da una triplice fasciatura, in ferro, argento e infine oro. Sulla banda d’argento si legge la seguente iscrizione latina, fatta incidere da Enrico IV tra il 1084 e il 1105: “CLAVVUS + HEINRICVS D(EI) GR(ATI)A TERCIVS ROMANO(RUM) IMPERATOR AVG(USTUS) HOC ARGENTUM IVSSIT FABRICARI AD CONFIRMATIONE(M) CLAVI LANCEE SANCTI MAVRICII + SANCTVS MAVRICIVS”. La banda d’oro, invece, realizzata per conto di Carlo IV ha la seguente iscrizione: “+ LANCEA ET CLAVUS DOMINI”.

Carlo IV imperatore sacro romano impero     Carlo IV imperatore sacro romano impero moneta

Nel 1273 fu usata per la prima volta nella cerimonia dell’incoronazione. Nel 1424 Sigismondo, Imperatore del Sacro Romano Impero, raccolse una collezione di reliquie, compresa la lancia, che portò da Praga verso il suo luogo di nascita, Norimberga venendo a creare il“Reichskleinodien”o“Tesoro Imperiale”.

Sigismondo imperatore sacro romano impero     Sigismondo imperatore sacro romano impero illustrazione di Albrecht Durer

Quando l'esercito di Napoleone si avvicinò a Norimberga nel 1796 i consiglieri della città decisero di trasferire il Reichskleinodien a Vienna, per mantenerlo al sicuro. Il trasferimento fu affidato al barone von Hugel, che promise di restituire gli oggetti non appena la pace fosse ristabilita. Tuttavia, il Sacro Romano Impero si dissolse ufficialmente nel 1806 e il barone von Hugel approfittò della confusione e vendette tutto il “tesoro”, compresa la lancia, agli Asburgo. Quando i consiglieri della città lo scoprirono rivendicarono la proprietà del “Reichskleinodien”, ma ottennero un rifiuto. Come componente del Tesoro Imperiale, la Lancia Sacra, fu tenuta nel“Schatzkammer”(Ministero del Tesoro Imperiale) dell’Hofburg di Vienna e fu riconosciuta come la lancia di San Maurizio.

San Maurizio decorazione     San Maurizio statua

Durante l’“Anschluss”(annessione dell’Austria da parte della Germania), Adolf Hitler si impossessò della Lancia Sacra. Fu in seguito restituita all’Austria dal generale Americano George Smith Patton dopo la fine della seconda guerra mondiale ed è attualmente nel museo di Kunsthistorisches.

Il Dott. Robert Feather, un inglese, esperto di metallurgia ed ingegnere tecnico, esaminò la lancia nel gennaio del 2003. Gli fu dato il permesso, mai concesso prima, di esaminare non soltanto la lancia in un ambiente di laboratorio, ma anche di poter rimuovere le fragili fasce d’oro e d’argento che la tenevano unita. Secondo il parere del Dott. Robert Feather e di altri esperti accademici, la data più probabile risultò essere di poco antecedente al VII secolo.

Altre lance del destino

Un’ altra lancia del destino era conservata a Cracovia, Polonia almeno dal 1200, ma le annotazioni in tedesco indicano che si tratta di una copia della Lancia Sacra di Vienna. Enrico II Imperatore del Sacro Romano Impero la fece fare con un piccolo nastro aggiunto alla lancia originale. Un'altra copia fu data al re ungherese nello stesso periodo. Guglielmo di Malmesbury sostenne che la storia di Ugo Capeto, che diede la Lancia Sacra al re d’Inghilterra Athelstan non trova riscontri.

Leggende moderne

Molte di queste leggende sono nate in periodi recenti e parecchi nuovi libri popolari sulla teoria della cospirazione hanno diffuso la leggenda della Lancia Sacra. Trevor Ravenscroft nel bestseller del 1973 “La Lancia del Destino”sostenne che Adolf Hitler iniziò la seconda guerra mondiale per appropriarsi della Lancia Sacra. Alla fine della guerra la Lancia Sacra finì nelle mani del generale americano George Smith Patton. Secondo il mito perdere la Lancia Sacra provocherebbe la morte (come per Federico I Barbarossa). Trevor Ravenscroft tentò di individuare “i poteri”misteriosi che la tradizione attribuiva alla Lancia Sacra, fra i quali uno energia diabolica con riferimento all’Anticristo. Racchiudendo tutte le ambizioni dell'umanità. Il Dott. Howard A. Buechner, professore di medicina a Tulane (USA), aggiunse un capitolo sconosciuto al racconto nei suoi due libri sulla Lancia Sacra. Il Dott. Howard A. Il colonnello in pensione dell'esercito degli Stati Uniti partecipò alla seconda guerra mondiale e scrisse un libro sul massacro di Dachau di cui era stato testimone. Il Dott. Howard A. Buechner si mise in contatto con un capitano di un sommergibile, "il capitano con pseudonimo Wilhelm Bernhart", che gli rivelò che la Lancia Sacra esposta attualmente a Vienna era una falsificazione. La vera Lancia Sacra sarebbe stata fatta portare da Adolf Hitler in Antartide con tutti gli altri tesori nazisti, sotto l'ordine del Col. Maximilian Hartmann. La Lancia Sacra fu recuperata nel 1979 da Maximilian Hartmann. Il Dott. Howard A. Buechner, nei suoi libri, rappresentò Wilhelm Bernhart con la Lancia Sacra rinvenuta dalla sua spedizione sostenendo che dopo essere stata ritrovata nel 1979, la Lancia Sacra sarebbe stata nascosta in qualche luogo in Europa da una società segreta nazista. La storia del Dott. Howard A. Buechner fu esaminata e parzialmente confermata da Alec Maclellan, che fece riferimento alle rotte misteriose di due sommergibili che potevano far parte“del convoglio di Adolf Hitler”con a bordo alti funzionari nazisti diretti verso l’Argentina o l’Antartide, alcuni mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale.

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TRATTO DA “TEMPLARI” SU INTERNET

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