PAPA INNOCENZO VIII RIUSCÌ AD UNIRE GLI ORDINI CAVALLERESCHI

Papa Innocenzo VIII, Giovanni Battista Cybo, il pontefice che finanziò il viaggio di Colombo, riuscì nell’impresa che molti suoi predecessori cercarono di realizzare senza però mai riuscirci: l’unione tra i vari ordini cavallereschi, che spesso erano rivali fra loro. Lo testimonia l’immagine che riproduciamo. Per questo le croci sulle vele di Colombo cambiano spesso di colore e di forma, ora rosse, ora verdi, come lo stendardo con sui sbarca con la F e la Y, Ferens Yesus; croci ora singole, ora molteplici in una sintesi di eredità templari, mutuate nell’Ordine di Rodi, del Santo Sepolcro, di Santiago e di San Lazzaro … D’altronde che Colombo fosse un cavaliere e un crociato non ci sono dubbi. Lo testimoniano molte immagini e i suoi stemmi (vedere lanci precedenti sul sito). Lo fa intendere lui stesso quando, messo ingiustamente sotto accusa, scrive che non può essere giudicato come una persona qualunque, ma come un “capitano” che si è recato in terre sconosciute per conquistare e combattere. Tanto più che come crociato partecipò alla presa di Granada contro i Mori di Spagna. E che come crociata per l’evangelizzazione di nuovi popoli va intesa la sua spedizione visto che nelle capitolazioni con i re di Spagna si parla di un’ “armada” che va alle Indie, nonostante tre sole imbarcazioni. Mentre l’impresa viene fatta soprattutto allo scopo di realizzare la santa crociata, con l’oro trovato, per la riconquista di Gerusalemme e del Santo sepolcro, in mano agli infedeli. Un impegno che Colombo ripeterà in tutti i suoi scritti e che non dimenticherà nemmeno nel suo testamento.

Ruggero Marino firma

Cybo San Giorgio

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