LO SFREGIO PER I MORTI INNOCENTI DEI GIOCATORI DELL’ARABIA SAUDITA

I giocatori dell’Arabia Saudita, schierati in campo contro l’Australia della quale erano ospiti, non hanno preso parte in campo al minuto di silenzio per le vittime degli attentati a Londra. Mentre gli australiani, che piangevano due vittime, si stringevano in un abbraccio, si sono sparpagliati per il campo come se niente fosse. Con molto ritardo sono state presentate scuse farisaiche, peggiori dell’affronto nello stadio: “Il minuto di silenzio non appartiene alla nostra cultura”. Una menzogna perché ci sono stati dei precedenti. Con l’aggravante di un’ulteriore offesa. Come dire: “della vostra cultura ce ne freghiamo”. Forse non è uno scontro di civiltà. Certo è uno scontro di culture. Che sono alla base di ogni civiltà. Si trattava di rendere omaggio a morti innocenti. Come si è soliti fare in tutte le parti del mondo. Soprattutto quando i protagonisti sono degli sportivi (?). Senza contare come i musulmani rendono gli onori ai loro morti e ai cosiddetti martiri. Senza contare che l’Arabia Saudita, sia pure nell’ambiguità totale, non è nemmeno considerata fra i paesi più estremisti dell’area del golfo. Ma la storia insegna che i mediorientali sono maestri di doppiogiochismo e dissimulazione. Purtroppo anche questo non basterà ai buonisti occidentali. Che per paura di essere considerati razzisti o poco progressisti vorrebbero guidarci giulivi verso l’”harakiri”. Per la cronaca la partita è stata vinta dall’Australia. Forse nemmeno Allah ha gradito.

calcio Australia vs Arabia Saudita

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