"La verità attraversa sempre tre fasi: nella prima viene ridicolizzata,
nella seconda ci si oppone violentemente, infine, la si accetta come ovvia."
"Li riconosci gli stupidi, sono quelli che non cambiano mai idea. Neanche davanti all'evidenza."
"La verità non cammina mai con le sue gambe, esige d'esser portata trionfante da liberi pensatori."
INNOCENZO VIII, GIOVANNI BATTISTA CYBO, IL PAPA... AMERIKANO.
FU LO "SPONSOR" DEL PRIMO VIAGGIO DI CRISTOFORO COLOMBO NEL 1492
Una stupenda immagine della parte superiore del monumento funebre di Innocenzo VIII, che si trova nella Basilica di San Pietro. La foto è stata concessa dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano, che sentitamente ringraziamo, in via del tutto "eccezionale". Eccezionale è l'aggettivo più ricorrente nella richiesta del Cardinale francese Donnet che redasse la postulazione per introdurre la causa di beatificazione di Cristoforo Colombo. Nella statua di Antonio Pollaiolo il pontefice con la destra è in atto benedicente, mentre con la sinitra stringe la lancia di Longino, il soldato romano, che trafisse il costato di Gesù Cristo sulla croce per accelerarne la morte. L'alabarda è stata inseguita da alcuni dei più grandi protagonisti della storia, da Carlo Magno ad Hitler, perché darebbe a chi la possiede il dominio del mondo intero. A destra il ritratto più conosciuto e veridico di Cristoforo Colombo opera del Ghirlandaio. Si noti la somiglianza fra i due personaggi.
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TEMI COLOMBIANI
CONSUELO VARELA (Coord.) CONGRESO INTERNACIONAL CRISTÓBAL COLÓN, 1506-2006 HISTORIA Y LEYENDA UNIVERSIDAD INTERNACIONAL DE ANDALUCÍA SEDE IBEROAMERICANA SANTA MARÍA DE LA RÁBIDA EXCMO. AYUNTAMIENTO...
Un nuovo studio basato sull’analisi genetica di antichi cadaveri di Rapa Nui, conosciuta anche come Isola di Pasqua, sta riscrivendo la storia di questo luogo isolato del Pacifico. Secondo il DNA...
OSSESSIONE D'AMORE
UN SAN VALENTINO PER TUTTO L'ANNO
Una storia d’amore d’altri tempi, un romanzo che ci riporta indietro, agli anni sessanta, a modelli ed esperienze di vita giovanili, inusuali – ovviamente – rispetto a quelli d’oggi. Lasciati ( per il momento ) i panni del poeta sensibile e premiato e quelli dello storico e delle sue ricerche su Cristoforo Colombo, alle quali ha dedicato circa trent’anni di studi, analisi, comparazioni, riflessioni, concretizzatisi in libri che gli sono valsi l’attenzione di storici di fama internazionale, Ruggero Marino si cimenta questa volta in un romanzo sentimentale, dai toni nostalgicamente crepuscolari, una storia, anzi un’ossessione d’amore, un amore sognato e non vissuto.
Il romanzo descrive le esperienze giovanili di un gruppo di studenti liceali, con Raniero e Marisa, i due protagonisti, al centro della vicenda. E lo fa con uno stile fluido, accattivante, in punta di penna, che conduce il lettore dal mare profondo di una Sardegna incontaminata, non ancora deturpata dalle orde del turismo di massa a quelle dell’Adriatico, dove la love story ( o meglio l’ossessione amorosa di Raniero ) ha inizio.
Le felici esperienze delle estati al mare, le amichevoli prese in giro tra amici, le prime schermaglie amorose con le ragazze, le gite in bicicletta. E poi il ritorno nella capitale con le visite ai musei, le feste da ballo con gli immancabili ritmi “lenti”, l’invito al cinema e la visione di “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti ( Ruggero Marino non cita il titolo espressamente, ma è un suo chiaro omaggio ad un film cult degli anni sessanta ). E poi ancora le gite sulla neve, i capitomboli sugli sci, l’incanto dei paesaggi invernali. Un mondo che Marino descrive con grande precisione nei minimi particolari ma anche, par di capire attraverso il velo del racconto, con grande nostalgia.
Terminato il felice, spensierato periodo della gioventù, i protagonisti, da adulti, vivranno esperienze diverse, perdendosi di vista. Gli anni del liceo costituiranno per tutti ( ma non per Raniero ) soltanto uno sbiadito ricordo.
Poi il romanzo vira bruscamente verso un finale tragico, non immaginabile. Un finale che ribadisce la tesi, il messaggio che è alla radice del libro: i sogni più belli sono quelli che non si realizzano mai, non soffrono il confronto e la delusione della realtà, restando così eternamente sognati.
LUIGI SAITTA
Luigi Saitta ha curato per 13 anni la rubrica del TG1 sui libri.
Il libro si può richiedere su Amazon: https://www.amazon.it/dp/
Ossessione d'amore, l'ultimo lavoro di Ruggero Marino (con la copertina di Mauro D'amico) presentato su RAI 1 da Angelo Polimeno Bottai.
Un bel libro d'amore.
video
IN REGALO UNA MIMOSA PARTICOLARE
È uscito "CROCIFISSE" di RUGGERO MARINO: non è solo un libro ma è, contemporaneamente, una denuncia e un omaggio. Un fiore in rima donato a quelle donne, spesso solo poco più che bambine che, come farfalle, hanno vissuto troppo poco.
potete ordinarlo al seguente link: https://www.flibooksedizioni.com/portfolio/crocifisse/
Vedi il video: ‘CROCIFISSE’ il femminicidio nelle cronache poetiche di Ruggero Marino
Bravo Ruggiero ho appena finito di leggere “Crocifisse” quanta sensibilità e attenzione per il mio genere 🌷! Istintivamente sono uscita e mi sono comprata il mio primo paio di scarpe rosse!
Almeno un seme è stato gettato. Magari tutti e tutte così
Prefazione
I versi di Ruggero Marino lasciano il segno. Emozionano. Commuovono. Scavano nell’anima. Vanno in profondità. Dai casi più eclatanti - fino alle storie anonime che costellano quasi quotidianamente la cronaca da Nord a Sud, raccontano - in una chiave diversa - un dramma che si perpetua incessante. Così - in quelle parole pesate, misurate, pensate - Rosaria, Simonetta, Emanuela, Yara, Antonietta, Sana - e tante altre vittime di una violenza insensata - tornano a rivivere. “Fantasmi” dei nostri giorni.
Certo, l’Italia non è il Messico, il Paese dei femminicidi per eccellenza - oltre tremila la media delle donne uccise in un anno, in un mix di criminalità e cultura machista. Ma anche noi stiamo vivendo un’emergenza sociale senza precedenti. Lo dicono i numeri. Freddi, impressionanti, che - però - fotografano una realtà inconfutabile. Un dato, in particolare, colpisce più degli altri: nel 2022 ogni tre giorni circa è stata uccisa una donna. E i conti sono presto fatti. Cambiano i luoghi, cambiano i pretesti, cambia l’età delle vittime e dei carnefici. La violenza assassina è sempre la stessa.
Nonostante il moltiplicarsi delle leggi, delle denunce e delle campagne di prevenzione, nel nostro Paese la piaga dei femminicidi e - più in generale - della violenza di genere - è ormai strutturale.
Le donne continuano a morire per il semplice fatto di essere donne, anzi, proprio per questo. Perché, come diceva Rita Levi Montalcini “le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società”.
Nelle pagine che seguono, Marino ribadisce - ancora una volta - la necessità di porre fine al dolore e alla prevaricazione dell’uomo sulla donna, dando voce alla richiesta di verità e giustizia. Ma, soprattutto, lancia un messaggio a favore di una rivoluzione culturale basata sul rispetto della dignità e del valore dell’alterità. Una necessità da più parti invocata, ma ancora lontana dal compiersi.
Giuseppe Carrisi
autore de “Il Paese che uccide le donne”
“Erano donne – solo da cancellare”. Il femminicidio è racchiuso in questi due versi della poesia SERIAL KILLER. Quando l’uomo non riesce a possedere una donna, la possiede uccidendola, negandole la vita, poiché con la sua stessa esistenza, la donna proclama la sua libertà. Ruggero Marino, giornalista a Il Tempo, storico e poeta, dedica poesie alle donne uccise e venute alla cronaca degli ultimi decenni, da Manuela Orlandi, alle donne africane o del Medio Oriente, uccise per religione. In pochi versi, racconta storie che purtroppo tutti noi abbiamo ben a mente, che hanno tutte lo stesso epilogo, cambia solo il modo in cui vengono martirizzate. Chiudono la raccolta tre poesie emblematiche: Caterina la “Bruja” la strega di Milano, che ci racconta un mondo antico, una vita picaresca, sottoposta al giudizio del fuoco; Giovanna d’Arco, anche lei “finisce fra le fiamme in un maggio crudele”, riabilitata la memoria secoli dopo ed infine la Francesca dantesca, “Amor che a nulla amato -amar perdona,” che tutti abbiamo studiato, invece per Marino diventano vittime predestinate a raccontare l’amor cortese “Paolo e Francesca – si fanno incontro a Dante – come al nido vanno – colombe ad ali spiegate.” A chiosa di ogni poesia, l’immagine grigia stilizzata di una farfalla: ogni donna raccontata dal poeta, nella morte ha trovato la sua libertà, perché la ricorderemo sempre in volo verso il cielo, dove nessun uomo potrà mai raggiungerla.
Regalate questi versi alle donne. Per vincere.
Nicoletta Liguori
DANTE, COLOMBO E LA FINE DEL MONDO
Dopo un lungo silenzio, superate le difficoltà di pubblicazione acuitesi in seguito al covid, ecco finalmente venire alla luce la mia nuova fatica. Ancora una volta del tutto controcorrente: “Dante, Colombo e la fine del mondo”, Con un certo ritardo rispetto alle celebrazioni dantesche, ma con una visione completamente diversa, in un filo rosso che dall' Ulisse della Divina Commedia arriva fino al “divino Cristoforo Colombo. Al quale, in quanto cristiano, è concessa la “rivelazione” del “mondo otro”, di cui la Chiesa era perfettamente a conoscenza. Con una seconda parte dedicata allo scippo colombiano, operato col nome America dato dalla mappa di Martin Waldseemuller.Un monumento della cartografia, che potrebbe essere l'ennesimo clamoroso falso, confezionato ad uso politico in seguito alla rivoluzione operata dal “Nuovo Mondo”, che venne a impattare, come un enorme meteorite, sul vecchio Mondo.
Ecco il link per l'acquisto del libro:
https://www.amazon.it/Dante-Colombo-fine-del-mondo/dp/889728664X/
Disponibile tramite Macrolibrarsi, Giardino dei Libri etc. E' già presente nelle catene di vendita online principali come Mondadori, IBS, Feltrinelli e praticamente ovunque:
https://www.ibs.it/dante-colombo-fine-del-mondo-libro-ruggero-marino/e/9788897286646
https://www.mondadoristore.it/Dante-Colombo-fine-del-mondo-Ruggero-Marino/eai978889728664/
https://www.lafeltrinelli.it/libri/dante-colombo-e-fine-mondo/9788897286646
PREMIO COLUMBUS INTERNATIONAL AWARD
Vedi il video integrale: https://www.youtube.com/watch?v=4HfHf-Lzycw
I primi due libri su Cristoforo Colombo
La risposta italiana seria al "Codice da Vinci"
Il libro è stato finalista per la saggistica al premio Roma.
I diritti del libro sono stati venduti negli Stati Uniti (Inner Traditions Editore) e nei paesi di lingua inglese, in Spagna (Edizioni Obelisco) e nei paesi di lingua spagnola, Portogallo (Edizioni Aletheia), Romania (Edizioni RAO), Polonia, Russia e Cecoslovacchia. In Italia intanto è giunto già alla terza edizione ed è andato nelle edicole nella collana “I grandi misteri” della Fabbri Editore.
Praise for Christopher Columbus, the Last Templar
“Marino illuminates the spiritual and cultural significance and esoteric roots of the discovery of America by Christopher Columbus. With a scholar’s intellectual discipline, a poet’s eye for creativity, and a detective’s passion for meaning, his extensive historical research and lyrical writing style bring the Renaissance to life.”
by James Wasserman, author of An Illustrated History of the Knights Templar and The Templars and the Assassins
Apprezzamenti per Cristoforo Colombo l'ultimo dei templari
Marino mette in luce sia il significato spirituale e culturale che le radici esoteriche della scoperta dell'America di Cristoforo Colombo. Con disciplina intellettuale da ricercatore, con sensibilità creativa da poeta e una passione per l'interpretazionre da investigatore, Ruggero Marino, con la sua vasta ricerca storica e il suo stile lirico di scrittura, fa rivivere il Rinascimento"
di James Wasserman
Disprezzato dai suoi contemporanei, mummificato dalla retorica ufficiale: la storia non raccontata dell'"eroe dei due mondi"
Leggi le prime 10 pagine del libro GRATIS sul sito 10RIGHEDAILIBRI!
Bastano poche parole, una frase a sovvertire 500 anni di “storia” colombiana. Una frase come "Non nobis, Domine, non nobis, sed Nomini tuo da gloriam". "Non a noi, non a noi, Signore, ma al tuo nome dona la gloria". E' il definitivo marchio templare dell’enigma Colombo. Il motto templare si trova in una lettera coeva in cui un personaggio di nome José Ferrer scrive alla regina Isabella parlando del navigatore.
L'ultimo libro di Ruggero Marino, dal titolo “L’uomo che superò i confini del mondo” (Sperling & Kupfer), dopo quelli del 1991 e del 1997 (“Cristoforo Colombo e il papa tradito”) e l’ultimo del 2005 (“Cristoforo Colombo l’ultimo dei Templari”, Sperling & Kupfer Editori Rai Eri, tradotto in 8 paesi), è l’ulteriore approfondimento di una ricerca che va avanti ormai da circa 25 anni. La presente parte dell’indagine si muove ancora, lungo i percorsi di una incredibile contro-storia. In relazione ai quattro avventurosi viaggi di Cristoforo Colombo, alle sue reali e misteriche conoscenze, alle sue qualità sciamaniche, alle “prescoperte”, alle mappe “impossibili”, alla situazione politica e religiosa, che accompagnò le imprese del “navigatore dei due mondi”, al suo ruolo di inviato della Chiesa di Roma e di cavaliere crociato, plausibilmente figlio di papa Innocenzo VIII. Erede di un sogno anche templare. In un crescendo, fino alla sua morte, di inedite e sorprendenti novità. Nella certezza di un complotto, a danno di Colombo e di Innocenzo VIII, che ha mutato la storia. Per finire con la documentazione per fare santo Colombo, portata vanti da Pio IX e Leone XIII.
La scienza si appella ai documenti ed è giusto che lo faccia. Ma da 5 secoli la critica si scontra su quegli stessi documenti, senza mai avere trovato un accordo. Per cui l’unico dato scientifico di tutta la questione e l’assoluta “ascientificità” di ogni ricostruzione fatta sino ad oggi. In una storia ricucita e rattoppata in modo che le facciano difetto i “documenti” primari, senza i quali nessuna storia può essere considerata scientifica: e cioè la logica, il buon senso ed in alcuni casi perfino l’evidenza.
Il libro ha vinto il premio cultura del mare al Circeo ed è stato tra i finalisti del premio Acqui storia e del premio dell'avventura a Gaeta.
RECENSIONI
Lettera del senatore Taviani
Nella sezione Hanno Detto è inserita una lettera, a firma del senatore Taviani,
inviata ad una "Eccellenza" dietro la quale si nascondeva un personaggio che
si presentava come il discendente di papa Innocenzo VIII.
Cristoforo Colombo l'ultimo dei Templari
Praise for Christopher Columbus, the Last Templar
“Marino illuminates the spiritual and cultural significance and esoteric roots of the discovery of America by Christopher Columbus. With a scholar’s intellectual discipline, a poet’s eye for creativity, and a detective’s passion for meaning, his extensive historical research and lyrical writing style bring the Renaissance to life.”
by James Wasserman, author of An Illustrated History of the Knights Templar and The Templars and the Assassins
Apprezzamenti per Cristoforo Colombo l'ultimo dei templari
Marino mette in luce sia il significato spirituale e culturale che le radici esoteriche della scoperta dell'America di Cristoforo Colombo. Con disciplina intellettuale da ricercatore, con sensibilità creativa da poeta e una passione per l'interpretazionre da investigatore, Ruggero Marino, con la sua vasta ricerca storica e il suo stile lirico di scrittura, fa rivivere il Rinascimento"
di James Wasserman
A sinistra l'edizione delle edicole della Fabbri Editore. Seguono la copertina delle edizioni americana, rumena e della Repubblica Ceca.
Da sinistra l'edizione polacca, le due versioni spagnolo e quella portoghese.
Un libro sui contatti fra i continenti
in epoche precolombiane
Un nuovo interessantissimo libro, in lingua inglese, curato dal professor Emilio Spedicato sui contatti fra l’America e gli altri continenti in epoche precolombiane. Il libro è a più mani e oltre a Spedicato vi hanno collaborato Flavio Barbiero, David J. Eccot, Stuart L. Harris, Gérard Leduc, Lia Mangolini, Ruggero Marino e Felice Vinci. Può essere richiesto direttamente alla casa editrice FCOIAA di Spirano (Bergamo): www.fcoiaa.it/prodotto/pre-columbian-contacts-between-america-and-other-continents/
UN APOLOGO PER... BAMBINI DAI 5 AI 90 ANNI
Dalla collaborazione alla sceneggiatura di un film rimasto sulla carta di Riccardo Fellini, il fratello anche lui scomparso del grande Federico.
Riccardo, che era un vero talento, diceva: "lui 8 1/2 e io nemmeno la sufficienza."
Qualcuno ha accostato il libro allo spirito del "Piccolo principe".
Leggi i dettagli nella pagina dedicata al libro, comprese le prime 10 pagine del libro GRATIS!
Polemiche tra Ruggero Marino e Franco Cardini
Nella sezione Polemiche continua il botta e risposta tra Ruggero Marino e Franco Cardini.
Gli ulteriori accesi scambi di vedute nella polemica fra Marino e Cardini
Nella sezione Hanno Detto inseriti due nuovi articoli tratti da El Mundo, scritti da Javier Serra, direttore di Mas alla e autore dei libri La cena segreta e Le porte dei Templari.
La cruzada prohibida de Cristòbal Colòn (1)
Di Javier Serra
El extraño mapa que ‘inspiró’ a Colón (2)
Di Javier Serra
Vediamo solo ciò di cui andiam in cerca. E andiamo in cerca solo di ciò che conosciamo. Wolfgang von Goethe
L’America fu scoperta da Cristoforo Colombo il 12 ottobre del 1492. Da quella data, che cambiò il mondo, avrebbe inizio, per convenzione condivisa, l’era moderna. Il marinaio di poveri natali, generalmente considerato genovese, era partito da Palos il 3 agosto dello stesso anno. Grazie all’aiuto e ai finanziamenti concessi dai re di Spagna, Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia. Colombo era finalmente riuscito a convincerli a varare la sua impresa, dopo lunghi anni di insistenze. Nel primo viaggio Colombo salpò con due caravelle: la “Niña” e la “Pinta” oltre alla nave “Santa Maria”, con le quali attraversò l’Atlantico, in poco 40 giorni. Al ritorno, nel corso del 1493, il papa, lo spagnolo Alessandro VI, Rodrigo Borgia, assegnò le nuove terre ai sovrani spagnoli. Colombo fece quattro viaggi alle Americhe. Morì nel 1506 senza avere mai compreso, si continua a dire, dove fosse sbarcato. Convinto che quei territori facessero parte dell’Asia. Il nome America, si aggiunge, fu dato al Nuovo Mondo in omaggio alle spedizioni alle quali prese parte il fiorentino Amerigo Vespucci. Questa è la storia che viene tramandata da oltre 500 anni. Ma i fatti non andarono così. La storia fu cambiata. È giunto il momento di rovesciarla come un’antica clessidra. Lo strumento che segnava il tempo per i naviganti. Perché le vicende della “scoperta dell’America” e del genio di Colombo sono completamente da riscrivere. I miei due ultimi libri, che cercano anche nel linguaggio e nello stile di uniformarsi, a volte, all’enfasi delle cronache coeve, dopo quelli del 1991 e del 1997 (ambedue dal titolo “Cristoforo Colombo e il papa tradito”) sono del 2005 e del 2009 (rispettivamente “Cristoforo Colombo l’ultimo dei Templari”, Sperling & Kupfer Editori Rai Eri e “L’uomo che superò i confini del mondo, Sperling & Kupfer). Vorrebbero essere le prime due tappe di una possibile trilogia in un progressivo approfondimento che, complessivamente, va avanti ormai da circa 25 anni. Lavoro in larga parte concluso. In una ricostruzione degli eventi, che si ripropone di affrontare, una volta completata l’intera pubblicazione, la secolare questione dalle più svariate angolazioni possibili. La ricerca, nel suo complesso, si muove, lungo i percorsi, ancora una volta, di una incredibile contro-storia. In relazione ai quattro avventurosi viaggi di Cristoforo Colombo, alle sue reali e misteriche conoscenze, alle “prescoperte”, alle mappe “impossibili”, alla situazione politica e religiosa, che accompagnò le imprese del “navigatore dei due mondi”, al suo ruolo di inviato della Chiesa di Roma e di cavaliere crociato, erede di un sogno anche templare oltre che plausibilmente figlio o parente di papa Innocenzo VIII, Giovanni battista Cybo. In un crescendo, fino alla sua morte, di inedite e sorprendenti novità. Di carattere ora storico ora geografico. Cercando di procedere attraverso due assi portanti di ricerca: verità e giustizia, per quanto possibile allo stato attuale dei fatti e sia pure in un labirinto irto di ostacoli e dalle molte porte, che potrebbero comportare qualche inevitabile errore, di cui chiediamo in anticipo scusa al lettore. Così come per alcune suggestioni, lo confessiamo, non definitivamente suffragate, ma che ci sembrano, tuttavia, da non sottovalutare. Non faremmo d’altronde che cadere in alcuni dei troppi “peccati” di chi ci ha preceduto. Ma nessun errore potrà ribaltare la visione d’insieme degli eventi. E la certezza di un complotto, a danno di Colombo e di Innocenzo VIII, che ha mutato la storia.
La scienza si appella ai documenti ed è giusto che lo faccia. Ma da 5 secoli la critica si scontra su quegli stessi documenti, senza mai avere trovato un accordo. Ciò che per gli uni è autentico, per gli altri è un falso. Colombo è così scientificamente italiano per gli italiani e svariate località se lo contendono sulla base di prove e documenti; è scientificamente ed allo stesso modo spagnolo per gli spagnoli; portoghese per i portoghesi e così via in una sequenza senza fine. In una storia ricucita e rattoppata in modo che le facciano difetto i “documenti” primari, senza i quali nessuna storia può essere considerata scientifica: e cioè la logica, il buon senso ed in alcuni casi perfino l’evidenza. Possiamo anche sbagliare, ma ci auguriamo di poter dire, come il navigatore dei due mondi, che “la verità trionfa sempre”. In nome, ripetiamo, di quella giustizia e di quella verità che Colombo ha sempre invocato, mentre Oriente ed Occidente, l’Islam e la Cristianità, si disputavano il dominio del mondo, né più né meno come oggi. In una vicenda, che sembra riproporsi in maniera inquietante ai nostri tempi. In un ambiente ebraico, francescano, ecumenicamente spiritualista e probabilmente anche eretico, che fa da sfondo all’enigma Colombo. Con digressioni nell’alchimia e nella cabala. C’è da aggiungere che gli antichi conoscevano l’America, che i cinesi andavano in America prima di Colombo, lo stesso poteva avvenire dall’Africa, mentre i musulmani, che pure rivendicano le loro “prescoperte”, avevano le stesse carte del navigatore. Per cui, se non fosse sbarcato il devoto Christo Ferens, oggi l’America avrebbe potuto agitare il libretto rosso di Mao o addirittura inginocchiarsi verso la Mecca. Ecco perché il nostro presente ha radici più che mai vive in quel passato ed è quanto mai debitore delle imprese che videro Colombo eroico protagonista. Allora, grazie a lui, l’Occidente prevalse. E trovò la Terra promessa. La terra di “repromissione” che il Colombo viaggiatore inseguiva ripetendo, in una visione da fine del mondo, intesa anche in senso geografico, il cammino di Mosè. Così il mondo nuovo fu “rivelato”, la sfera si completò e l’umanità cambiò rotta.
R. M.
Questo sito nasce in funzione di quanto detto sopra, con l’intenzione di stimolare l’attenzione su un evento fondamentale per la storia dell’umanità e dell’Occidente in particolare: la “scoperta” dell’America. Cercando di alimentare interrogativi sui troppi misteri obnubilati da macroscopiche falsità e da “verità” prefabbricate dai vari poteri. Siano politici, siano religiosi, siano economici, siano accademici … Noi non proponiamo dogmi di qualsiasi tipo, ma rifiutiamo i troppi dogmi, sulla secolare vicenda, che ci sono stati tramandati ed imposti. Oltre che supinamente accettati, ora con indifferenza e superficialità, ora con sufficienza ed arroganza. Specie da parte dei cosiddetti storici spagnoli, fedeli solo alla reputazione dei loro re, che inventarono il crimine della “limpieza de sangre”.
Nella speranza che “la verità trionfi sempre”, come affermava lo stesso Colombo, e che “io non sia confuso in eterno”. Perché la storia, che ci viene tramandata, non sta in piedi da nessuna parte, è un arazzo tarlato e pieno di buchi, che si stenta a credere possa avere resistito per 500 anni. Al punto da potere ormai considerare l’intera questione, dopo 25 anni di ricerca, “una barzelletta d’antiquariato”. Senza il dubbio non esiste pensiero scientifico. Quel pensiero che purtroppo, ieri come oggi, molti scienziati (spesso anche poco preparati) tradiscono solo nel loro interesse. Accettando solo i documenti (senza contare i falsi) che fanno comodo alle loro mummificate conclusioni e ignorando o trascurando il quadro d’insieme. Perciò lanciamo piste e offriamo suggerimenti in tutte le direzioni, consapevoli almeno noi delle nostre inevitabili lacune, in modo che altri, speriamo limpidi di mente e onesti, possano raccoglierli, rilanciarli e approfondirli per ricostruire la secolare ragnatela strappata. Aprendo inoltre questi spazi anche ad interventi su altri temi, che provengono da ricercatori vari e dei quali non rispondiamo, ma che avanzano domande alle quali non sempre si danno risposte definitive.
Questo sito vuole essere pertanto come una bottiglia contenente messaggi, lanciata nel grande oceano di Internet. Come fece Colombo, al ritorno in Europa nel 1493, allorché temette di perire a pochi giorni dal fatidico approdo a causa di una tempesta. Quelle tempeste che lo hanno tormentato in vita e continuano a tormentarlo in morte. Nel silenzio incomprensibile dei rappresentanti di una croce (il Vaticano, allora la Corte di Roma) di cui era il messaggero. In nome di un papa, Innocenzo VIII, colpito da “damnatio memoriae” e cancellato dal successore, lo spagnolo Borgia con la complicità di Ferdinando d’Aragona. Per impadronirsi del Nuovo Mondo.
R.M.