UN MISTERO FRA I DUE MONDI IN NOME DELL’ANANAS-PIGNA

L'ananas, in spagnolo piña, frutto tipico del Latinoamerica, dalla pronuncia esattamente uguale alla pigna, nostrana, con la quale potrebbe confondersi, rappresenta uno dei tanti misteri relativi ad una trasmissione di conoscenze fra i due mondi in tempi antecedenti alla cosiddetta “scoperta” dell’America. La troviamo difatti disegnata negli affreschi di Pompei, nelle teche del museo egizio del Cairo, dove l’ha fotografata Adriano Forgione, in una statuetta romana rinvenuta da Elio Cadelo in un museo di Ginevra. Così come girando nel Museo del Palazzo Massimo alle Terme di Roma si può fare l’ennesima incredibile scoperta. Su un pavimento del secondo piano si può notare, difatti, qualcosa di molto particolare. Il mosaico, datato agli inizi del I secolo dopo Cristo, riproduce un cesto di frutta che nasconde un vero enigma. Vi sono riprodotti, partendo da sinistra, alcuni fichi, delle mele cotogne, un grappolo di uva nera, alcune melagrane e un alimento impossibile: appunto un ananas.
La presenza di questo succoso frutto ha lasciato senza parole, perché la pianta dell'Ananas sativus, appartenente alla famiglia delle Bromeliacee, arrivò nel vecchio continente solo dopo i viaggi di Cristoforo Colombo. Quindi prima della scoperta dell'America gli Occidentali non potevano conoscere questo frutto tropicale. Il Museo nazionale romano è uno dei siti archeologici più importanti di Roma, ospita collezioni riguardanti la storia e la cultura della città in epoca antica. La struttura si trova negli ambienti del convento costruito nel Cinquecento nelle terme di Diocleziano. Impossibile parlare solo di coincidenze, è evidente, anche se non si sa come, che i romani all'inizio del I secolo dopo Cristo conoscessero l'ananas. Il mistero dell'ananas è un vero rebus che ha aperto la strada a varie ipotesi, come riportato da Wikipedia. Si è pensato alla possibilità di scambi commerciali oltreoceano o di importazioni dall'Africa occidentale, dove l'ananas è coltivato. Un'ipotesi vorrebbe che l'artista avrebbe cercato di raffigurare una pigna, ornandola con un ciuffo di foglie, ottenendo un risultato ingannevole per i posteri. Altra possibilità è che il mosaico sia stato sottoposto ad un restauro integrativo che ha portato all'introduzione dell'anomala presenza. Sono le solite “pezze” messe a contraddire una presenza inspiegabile. Come ultima curiosità varrà la pena di ricordare che il papa “sponsor” di Colombo, Innocenzo VIII, creò in San Pietro una fontana proprio con una grande pigna romana (vedere in altra pagina del sito), oggi situata nel cortile omonimo. Ancora una coincidenza o un gioco sottile di allusioni?

ananas in Egitto 1     ananas in Egitto 2     statua museo Ginevra     mosaico Pompei

ananas mosaico Roma         ananas mosaico Roma zoom

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