IL POPOLO DI ROMA RAGGI-RATO DAL SINDACO SORRIDENS

Roma è allo sfacelo. Siamo passati dall’incapacità stizzosa di Marino, all’incapacità arrogante della verginella (in quanto all’efficienza) Virginia. “Vi insegneremo a fare politica” squittiva la pupetta nei comizi preelettorali. Impudica! Convinta che fare il sindaco o la sindaca si limitasse a sfilare con la fascia tricolore e il sorrisino beota sul visino. A distanza di circa un anno dall’incarico, ereditata una città già alla canna del gas, quando ha avuto l’occasione di occuparsi dei problemi dell’amministrazione, visto che deve trascorrere tutto il tempo alle prese con gli scandali quotidiani del suo mandato? Dimissionari, inquisiti, arrestati, polizze a sua insaputa (la verità è che abbiamo una genia politica che fa politica a sua insaputa, ormai i casi sono tanti), consulenze, irregolarità, faide intestine … Mentre risuonano parole da ultima spiaggia: “una lotta fra bande, inadeguata, incapace”.

A parte i no che cosa ha fatto? Basta vedere come risponde alle domande dei cronisti per rendersi conto che non è all’altezza, che è un pesce fuor d’acqua, che non capisce un’acca e fa persino battute sulle cavallette. Della cui invasione lei è la prima responsabile. Cosa fa? Ce ne dicano almeno una i Cinquestelle, quelli da marchio grandi alberghi, quelli nati e cresciuti sul vaffa. Grillo fa quadrato, ma si rende conto di come il suo movimento produca mostri? Il manichino della Standa Di Maio se la prende con la stampa e fa addirittura liste di proscrizione da epoca del fascio. Ma nonostante tutto le simpatie per i miracolati stellati non diminuiscono. Tale e tanta è diventata l’avversione, legittima, degli italiani per i politicanti del recente passato. Ma facendo così non è che si diventa tutti Tafazzi?

Virginia Raggi rato 1           Virginia Raggi rato 2

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