Tutto davanti a questi occhi film Walter Veltroni
Tutto davanti a questi occhi film Walter Veltroni

Confesso che ero un po’ stanco di programmi e filmati sull’olocausto, pur conscio che l’orrore non va dimenticato e che la giornata della memoria va sacralizzata. Anche se trovo che dovrebbe essere estesa ai numerosi momenti nella storia dell’uomo in cui, se esiste, Satana ha trionfato.

Ma ieri, sia pure a notte fonda, ho seguito l’intervista di Veronica Gentili a Sami Modiano, un ebreo superstite ai campi di concentramento. Un pezzo di televisione da brividi. Un uomo di 92 anni spezzato ancora dal dolore, una vita costellata da immagini e cicatrici mai rimarginate. Le parole erano scandite, fra le lacrime, come se fossero scolpite nella pietra. La morte della sorella, del padre, un pezzo di pane donato da chi pure “viveva” nella fame più nera. Anche i disabili, gli omosessuali, i rom, i diversi ammazzati come se fossero moscerini. Fa male sentire, ma bisogna ascoltare. La voce di un uomo che sopravvive come voce, che trova il senso della sua lunga esistenza nel poter essere “testimone”. Non so come ha fatto l’intervistatrice a non piangere. Io, non me ne vergogno, ho pianto con Sami Modiano.

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