UNA OPPOSIZIONE PRO MIGRANTI FONDATA SULLA DABBENAGGINE

Forse è presto per giudicare questo governo sul quale piovono critiche feroci da tutte le parti, ma che continua ad avere i consensi degli italiani per quanto riguarda i due partiti maggiori. Certa invece è la latitanza, l’inesistenza e il tafazzismo dell’ opposizione. Che si ostina a perseverare su temi distanti dalla realtà e dalle richieste del Paese. Fossilizzando la sua azione soprattutto sul tema degli immigrati. Mentre una nave con 47 persone a bordo diventa per giorni e giorni l’ombelico del mondo. E dove l’ultimo segretario del Pd arriva perfino secondo, dietro la botticelliana Prestigiacomo, colta da un raptus da madre Teresa. Il buon Maurizio sempre più simile ad un filiforme don Chisciotte, non contento di assomigliare sempre più ad Alì Agca, una volta a bordo ha deciso di fare concorrenza al mago Othelma dichiarando: “Ho visto nei loro occhi che sono minorenni”. La palla di vetro gli fa un baffo. L’ accusa della sinistra naturalmente è quella di fascismo, di razzismo alla quale si è aggiunta quella di mancanza di umanità. Ora sia chiaro nessuno vuole la sofferenza dei disperati che si affidano alle carrette del mare. Ma i discorsi, pur veri, che in Italia ci siano meno stranieri rispetto alle altre nazioni, che a nostra volta siamo stati un popolo di emigranti, sbandierati come alibi per l’accoglienza indiscriminata, non stanno in piedi e sono frutto di un’abissale ignoranza se non di malafede. I tempi sono cambiati, le situazioni sono completamente differenti. Gli emigranti italiani lasciavano dopo la guerra il paese con la famiglia unicamente per trovare lavoro, andavano in regioni che necessitavano di mano d’opera, per cui il loro inserimento era automatico. I costumi non erano uguali, la religione sì. Una comunione fondamentale ai fini di un innesto. Ma soprattutto il terrorismo non esisteva, fra Oriente ed Occidente non si era ancora instaurata una corrente di incomprensione e di odio. Inoltre i flussi erano regolamentati. Adesso i natanti arrivano stracolmi come se andassero all’ arrembaggio. La maggior parte sono di religione musulmana che non accetta “par condicio”. Sbarcano in un paese super popolato e in piena crisi economica dove il lavoro non c’è. Debbono in qualche modo sopravvivere. Con qualsiasi mezzo che significa spesso delinquere. Non hanno famiglia, sono uomini come gli altri, per cui hanno bisogno di sfogo anche sessuale. Per molti di loro la donna non conta niente. In mancanza di soldi non rimane che lo stupro. Senza contare quelli che vengono solo per farsi mantenere. E’ evidente che tutto questo l’ hanno ben compreso in quella Europa che si rifiuta di accoglierli, lo hanno capito tutti meno Martina e compagni. Tanto meno i Vauro e i Gino Strada facendo. Per fortuna l’hanno capito finalmente anche gli italiani. Che hanno cominciato a presentargli il conto della dabbenaggine e delle parole in libertà.

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