IL PAESE DELLE RIVOLUZIONCINE FALLIMENTARI

L’Italia non è un paese rivoluzionario, fa piccole rivoluzioni, rivoluzioni dimezzate, rivoluzioncine. Che si risolvono nel fallimento totale. Forse perché ha faticato a diventare una Nazione, divisa come era per secoli fra tanti staterelli,m che rivaleggiavano in continuo. Così, per rimanere ai tempi recenti, c’è stata prima l’ubriacatura del Sessantotto con la fantasia al potere, che non è mai arrivata come nel “Deserto dei Tartari”. In compenso è cominciata ad arrivare l’ignoranza con il voto politico. E le donne come subalterne del sesso per i leader, che si imborghesiranno dopo l’ orgia degli slogan declamati a pappagallo. Poi sono arrivati a sparigliare le carte i magistrati. Sicuramente ce n’era anche bisogno in un’ Italia ingessata, ma il metodo fu rozzo ed è rimasto sempre il sospetto che la giustizia chiudesse per qualcuno anche un occhio. “Mani pulite” doveva essere una catarsi nazionale e annunciare un novo corso della politica. Ma non cambiò nella sostanza niente. La corruzione dilagò peggio di prima e straripò in tutti i gangli del Paese. Facendo scoprire agli italioti furbetti di professione che con la politica e i maneggi ci si poteva arricchire a man bassa facilmente. Infine la sbronza dei grillini, arrivati con il grilletto del “vaffa”: tutti al muro sotto le raffiche di un comico. Dietro di lui una legione di sprovveduti arrembanti in una pantomima arlecchinesca, pronti a farne di tutti i colori e a cambiare colore un giorno sì e un giorno no. In un Paese per molti versi troppo facile alla tentazione hanno inventato il reddito di cittadinanza. Si scopre ch ne stanno usufruendo una masnada di approfittatori e di galeotti. Era lapalissiano prevederlo, ma l’ idea portava voti. Ora anche l’ennesima rivoluzioncina sta agonizzando. Per la verità la fantasia è arrivata veramente al potere: ma è quelle dei farabutti. E a farle compagnia naturalmente persevera l’ignoranza. Il Sessantotto è morto, Mani pulite è morta. Moriranno anche loro. Avanti il prossimo.

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