BERGOGLIO E LE PAROLE POCO CHIARE SUI “GAY"

Le persone omosessuali – HA DETTO PAPA FRANCESCO - hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo". Poi in un film che affronta anche il tema dell’ amore diverso si vede papa Bergoglio telefonare a una coppia di omosessuali, con tre figli piccoli a carico.

Papa Francesco continua a sorprendere aprendo le porte ai gay. Continuando ad occuparsi di problemi terreni e dimenticando spesso quelli dello spirito. Che gli omosessuali abbiano gli stessi diritti giuridici degli eterosessuali è un traguardo giusto e civile, ma che è già stato spesso riconosciuto. Quindi non ci sembra che questa parte della sua esortazione presenti aspetti di assoluta novità. Quello che lascia piuttosto sconcertati è la mancanza assoluta di chiarezza, non si sa se frutto di superficialità o di una precisa volontà. Che cosa intende infatti quando afferma che anche i gay hanno diritto a una famiglia? La famiglia da quando il mondo è mondo e come dice la Bibbia è fatto di maschio e femmina, di un padre e una madre. Se poi si aggiunge che il paterno conforto va via telefono a una coppia con tre figli piccoli è evidente che qualche dubbio e più di un dubbio si presenti. Perché in questo caso si apre la porta anche alle maternità surrogate, al mercato dei ventri, alla mercificazione degli innocenti. Senza contare cosa può rischiare la psiche di quanti diventando grandi si accorgeranno di non essere cresciuti esattamente come gli altri. Altri che, fra l’ altro, potrebbero usare la diversità come offesa contro di loro. Può il vicario di Cristo in terra avallare tutto questo? Non credo che quando Gesù parlava di amore intendesse molte varianti, non mi pare che nel Vangelo ci sia il più lontano indizio per giustificare la posizione assunta dal pontefice. Né tanto meno qualche suggerimento viene da parte di quel Santo Francesco al quale lui vorrebbe ispirarsi, che pure nel suo cantico fa un lungo elenco di “fratelli” e “ sorelle”.
Per papa Bergoglio la dottrina è “Fratelli tutti”. Senza il pur minimo distinguo. Fermo restando che siamo tutti, per chi crede, figli del Creatore. Certo per un successore di Pietro che una volta ebbe a dire: “Chi sono io per giudicare?” c’è da aspettarsi questo ed altro. Possibile che nemmeno tu, Padre Santo, guidato e guida del soprannaturale, non sai chi sei? E se non sei cosciente di essere il vicario di Cristo in terra, perché hai accettato l’ alto compito che ti è stato assegnato? Forse in un momento in cui lo Spirito Santo si era distratto.

Ruggero Marino firma

Papa Francesco Enciclica Fratelli tutti

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