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Papa Innocenzo VIII papà dell'Almirante?

E’ arcinoto che il politico genovese Paolo Emilio Taviani (scomparso quattro anni fa) fu un grande studioso di Cristoforo Colombo. Ma Ruggero Marino non gli è da meno. Se proprio si volesse cercare una differenza tra i due ricercatori, si potrebbe commentare che Taviani raccontò tutta la vita del navigatore, mentre lo storico-giornalista romano (a lungo una importante firma de Il Tempo) ha accentrato quasi esclusivamente i suoi sforzi nella ricerca della Verità sulla Scoperta. Una Verità nei suoi risvolti più importanti, quello politico e quello economico.


Gli studi di Marino cominciarono poco meno di quindici di anni fa con Cristoforo Colombo e il papa tradito (debitamente recensito da Mondointasca), un libro revisionista perché si permise di coltivare fieri dubbi su quelle che la Storia considerava ormai verità certe e assolute.
palosSi era proprio sicuri che a sponsorizzare l’impresa colombiana fu la Reina Catolica Isabella di Castiglia (sposa di quel marpione di Fernando d’Aragona) con tanto di gioielli impegnati e raschiatura del barile per raccattare quel che restava in cassa, al netto delle spese per la conquista di Granada?
Nel citato libro Marino intrigò il lettore avanzando l’ipotesi che il vero finanziatore della Spedizione colombiana fosse stato papa InnocenzoVIII, il genovese (guarda caso come i banchieri che per decenni gestirono le finanze della monarchia spagnola) Giovanni Battista Cybo. 
Ma il papa morì pochi giorni prima (25 luglio 1492) della partenza di Colombo da Palos (3 agosto) e a succedergli fu eletto Alessandro VI, al secolo Rodrigo Borgia, spagnolo. Preso atto della nazionalità del nuovo pontefice è superfluo stupirsi - commenta Marino - su quanto avvenne dopo la Scoperta.

copertina libro Cristoforo Colombo l ultimo dei templariNella sua nuova opera Cristoforo Colombo l’Ultimo dei Templari. La Storia Tradita e i veri retroscena della Scoperta dell’America, il pervicace indagatore aggiunge altra benzina al fuoco della Italianità della Scoperta, aggiungendo scoop di assoluto interesse e personaggi storici di grande spicco. Non senza lamentare la piccola pecca delle note riportate a fine testo (si fa meno fatica a consultarle a piede di pagina) l’importante fil rouge del libro è costituito dalla clamorosa ipotesi (o per Marino certezza?) che Cristoforo Colombo fosse figlio naturale del citato cardinale poi divenuto Innocenzo VIII. A conforto di questa intrigante asserzione la grande somiglianza nei ritratti e nelle statue di Giovanni Battista Cybo e dell’Almirante Navigatore. Non solo. Divenuta più dimostrabile la tesi del finanziamento papale a favore del figlio, il racconto di Marino intriga ancor più aggiungendo che vi fu una co-sponsorizzazione da parte del consuocero di Innocenzo VIII, il grande Lorenzo de Medici. Ago della Bilancia della politica italiana, gran mecenate della cultura e delle arti.
Ma anche Lorenzo de Medici scomparve prematuramente, a soli 44 anni, a fine primavera del 1492. A questo punto nessuno si domandi più perché si parla Castellano dalla California alla Tierra del Fuego (e negli States sta prevalendo lo spanglish).

Recensione tratta da www.mondointasca.org

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