NELLA MAPPA DI MACROBIO GIÀ PRESENTI GLI ANTIPODI COME TERRA INCOGNITA

Ambrogio Teodosio Macrobio è vissuto nel V secolo d.C.

Inter Platonis et Ciceronis libros, quos de re publica uterque constituit,
Eustachi fili, vitae mihi dulcedo pariter et gloria,
hoc interesse prima fronte perspeximus
quod ille rem publicam ordinavit, hic retulit

(dal Commentarium in Somnium Scipionis, sectio I)

Rilevante personalità del mondo tardo-antico, apprezzato in particolare nel corso del Medioevo, epoca nella quale le sue opere furono copiate ed utilizzate da molti scrittori ed uomini di cultura nelle loro citazioni, Macrobio condivide, con altri insigni personaggi di quel periodo, la sfortunata circostanza per cui intorno al suo profilo biografico ed intellettuale non sono state tramandate indicazioni certe.
Ambrogio Macrobio, impegnato studioso di filosofia e di astronomia, lega il proprio nome alla stesura di molti scritti eruditi e si segnalò per lo spiccato interesse nei confronti degli studi di astronomia a partire dalla stesura di un Commentarium (Commento) al Somnium Scipionis, il celebre testo, riportato da Cicerone nel suo trattato De re publica, opera filosofica articolata in sei libri e dedicata alla delineazione della forma di governo ideale per Roma. Il viaggio tra le stelle, di cui l’Africano è l’impareggiabile guida, offre l’occasione al commentatore Macrobio di indulgere sull’architettura dell’Universo, mostrandosi incline ad una spiegazione di tipo geocentrico della struttura del cosmo. Un’opera, come si può intuire, di fondamentale importanza quale sintesi dei contenuti scientifici, cosmologici, religiosi ed etici propri della corrente filosofica neoplatonica: un’operazione nella quale si distinse pure un altro autore di spicco del tempo, Marziano Capella, a cui si deve la stesura del De nuptiis Philologiae et Mercurii.

Da ARCKART

decorazione

Nella terra sferica di Macrobio gli antipodi erano previsti e reali. Considerati come terra “incognita sconosciuta da noi”. Da notare inoltre che Macrobio commentò il “Sogno di Scipione” di Cicerone, dove l’altro mondo viene perfettamente descritto. A dimostrazione che gli antichi avevano nozioni precise sul quarto continente, che potrebbero essersi perdute nel tempo per riaffiorare con l’Umanesimo, nonostante il lungo tentativo di occultamento da parte della Chiesa e nonostante la leggenda metropolitana della terra piatta (vedi l’illustrazione a destra).

Ruggero Marino firma

Ambrogio Teodosio Macrobio globo       Ambrogio Teodosio Macrobio      mappa terra piatta

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