Basilica dei Santi Quattro Coronati Tabernacolo di Innocenzo VIII
Basilica dei Santi Quattro Coronati Tabernacolo di Innocenzo VIII

Giorni fa abbiamo fatto un post circa la Chiesa dei santi Quattro Coronati sul Celio a Roma, dove esiste un prezioso tabernacolo di Innocenzo VIII con il suo stemma. Che notoriamente ha una fascia di cubetti. E concludevano che il tempio, con la sua simbologia e l’attribuzione ai 4 martiri, considerati patroni dei liberi muratori, dimostra una evidente origine protomassomica.

Così come la figura del pontefice (in un filone che coinvolge Cristoforo Colombo) ed i suoi quadretti, che possono essere bianchi e neri come il "beaucent" templare e come i pavimenti delle Logge. Una conferma viene ora da un evento avvenuto a Napoli, con la nascita di una loggia massonica, ispirata i quattro martiri, sotto il segno “della concordia, della fratellanza, dell’armonia”, come ci ha segnalato Giovanni Tomasello Cybo. In quel sogno di pace universale, che inseguivano il pontefice Giovanni Battista Cybo, il cui motto era “pace, giustizia, abbondanza” e Cristoforo Colombo con la X la M e la Y della sua misterica firma, che rimanda a Cristo, Maometto, Yhaweh.

Una nuova loggia è nata a Napoli. Il 15 febbraio nella Casa massonica della città partenopea, in Galleria Umberto 1°, si è tenuto il rito di innalzamento delle colonne della Quatuor Coronati (1459) e la cerimonia di installazione del maestro venerabile Gianfranco D’Onofrio e delle cariche di loggia per il 2014. Ha officiato il rito il presidente del Collegio di Campania e Lucania Livio De Luca, incaricato, in seguito, di leggere il messaggio augurale del Gran Maestro Gustavo Raffi, impossibilitato a partecipare. “La Quatuor Coronati” nasce sotto il segno della concordia, della fratellanza, dell’armonia”, ha scritto il Gran Maestro. “Fate sì che questo sia sempre l’orizzonte del vostro lavoro”.
Nel suo intervento l’oratore Sigfrid E. F. Hobel ha tratteggiato significati e simboli riconducibili al nome della loggia, che si ispira ai quattro martiri uccisi per ordine di Diocleziano nel 285, Severo, Severino, Carpoforo, Vittoriano, i cui nomi restarono a lungo sconosciuti, e ai cinque scalpellini che due anni dopo subirono la stessa sorte per essersi rifiutati di scolpire la statua di un idolo pagano. I nove vennero sepolti insieme e dal 310 sono venerati come Quatuor Coronati e considerati patroni dei liberi muratori. La nuova loggia napoletana ha scelto come simbolo il TRIS che riproduce la cosiddetta “Triplice Cinta Druidica” già presente in alcune incisioni su pietre megalitiche o scolpito sulle lastre del Partenone e dell’Eretteo e anche tra i graffiti templari del torrione di Chinon di epoca medioevale. La Triplice Cinta è costituita da un triplice quadrato, attraversato da quattro linee disposte a croce, inserito nel simbolo della Quatuor Coronati inglese.

filetto labirinto inciso sul soffitto di una grotta Larchens Francia    Basilica dei Santi Quattro Coronati Tabernacolo di Innocenzo VIII 2

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