Arco Borgia Cybo innalzato alla fine del sec XV
Arco Borgia Cybo innalzato alla fine del sec XV

Quando Fano fu ceduta alla Chiesa ottenne la ‘libertas ecclesiastica’. Ottenuta la libertà la città cercò di mantenerla ma gli eventi precipitarono. Dopo l’uccisione del governatore pontificio Paolo Cybo, il sanguinario Cesare Borgia, figlio di Papa Alessadro VI, fece di Fano uno dei capisaldi del suo Ducato di Romagna.

D’altronde questa pseudo libertà vacillava quindi ogni qualvolta veniva eletto un nuovo pontefice a causa del forte nepotismo, che gettava la città in balia delle aspirazioni dei congiunti del Papa. Inevitabilmente le continue lotte condussero infine a portare il Consiglio civico nelle mani di poche famiglie privilegiate. Fra gli aspetti positivi, il mecenatismo di nobili e prelati che portò a Fano artisti famosi le cui opere abbelliscono ancora oggi le Chiese e i Palazzi della città. Giungono dalla Lombardia i noti “Mastri comacini” che gelosamente custodivano i segreti del loro operato, come lo scalpellino Bernardino di Pietro da Carona e Giovanni Bosso. Tra gli architetti Jacopo Sansovino a cui viene attribuita la progettazione di fine ‘ 500 della Chiesa e il convento di San Paterniano e Antonio e Luca San Gallo che rinforzarono le mura con un grande bastione angolare. Dell’epoca rinascimentale restano la Casa degli Arnolfi e l’arco Borgia Cybo a memoria dell’ottenuta libertà ecclesiastica, la facciata della Chiesa e Loggia di San Michele e il loggiato della Chiesa di Santa Maria Nuova in cui si conservano opere di Raffaello Sanzio, del Perugino e Giovanni Santi e un coro ligneo intarsiato opera dei fratelli Barili da Siena.

Nella foto l’arco Borgia-Cybo.

Arco Borgia Cybo innalzato alla fine del sec XV

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