TUTTI METTONO LE MANI SULL’EUROPA
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Quest’Europa che doveva essere l’inizio di una nuova fratellanza è un’accozzaglia di egoismi. Anche spietati. Quando nacque l’euro vergai uno dei miei aforismi: “Con l’euro l’Europa ha unito i portafogli. Restano da unire propositi e speranze.” Alla luce dell’oggi, ma anche dell’immediato ieri, sono stato facile profeta. Mentre la torre di Babele economica comincia a sgretolarsi.

Proprio ora che l’Europa, di fronte agli attacchi dell’islam fondamentalista, avrebbe bisogno di una forte solidarietà di mente e di cuore. In una parola sola di IDEALE. Niente di tutto questo. Ognuno ha cercato di interpretarla, dopo aver tradito non a caso le radici cristiane, secondo il suo tornaconto. Con una Germania egemone inflessibile, che pure dovrebbe tenere conto di quanto ha tolto alla madre Europa ai tempi del nazismo. Con una Grecia colpevole, ma messa con il cappio al collo, quando tutti dovrebbero esserle debitori per quanto ha dato alla cultura e al pensiero che ancora oggi forgiano il nostro vivere. E si potrebbe continuare. Oggi la Gran Bretagna rivendica la sua vocazione di “isola”, incurante delle ripercussioni e delle macerie che la sua decisione comporterà. Saremo tutti più poveri? Non era questo che ci aspettava con l’Europa “unita”.

 

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