CON QUESTA CLASSE POLITICA L’ EUROPA SI FREGA LE MANI
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Guidare questo Paese è da sempre un’ impresa titanica. In questo inedito frangente storico più che mai. Costretti a vivere da reclusi e sulle sabbie mobili di una realtà irreale. Nessuno sa con certezza nulla di nulla, ritardi a parte, ogni mossa, ogni decisione è suscettibile di errori e di critiche feroci. Occorrerebbe lungimiranza, una sintonia resa obbligatoria da circostanze impreviste ed imprevedibili, una forzosa concordia discorde. Invece il panorama è totalmente dissonante da una saggia conduzione di un presente orbo di un futuro. Un premier improvvisato che si catapulta in Tv, non a gettare acqua sul fuoco, ma a scaricarvi taniche di benzina, accusando le opposizioni. Nella replica di un discorso fatto in Parlamento quando si ruppe l’asse con la Lega. Una specie di disfida e di ripicche senza fine che nulla hanno a che fare con l’ amministrazione della repubblica e della pandemia. A loro volta a Salvini e alla Meloni, chiamati improvvidamente in causa, non pare vero di attizzare lo scontro. Accuse di falsità rimbalzano da una parte e dall’ altra. Ad assistere, fregandosi le mani, un’ Europa che già ci considera inadempienti futuri e si rifiuta di porgerci la mano: lo speaker inglese citrullo che ci accusa di sfruttare l’ epidemia per non lavorare, il giornale tedesco, che addirittura ipotizza di bussare a denari per alimentare la mafia, il premier olandese (Mark Rutte: homen in nomen) che ci vuole morti o vivi in mutande e si potrebbe continuare … Quello che non fecero i barbari (lo erano e lo sarebbero rimasti senza di noi) lo fanno da soli i governanti italiani. A fare da cerniera un Presidente imbalsamato, che un giorno sì e un giorno, scopre l’ acqua calda e che annuncia addirittura la prossima vittoria sul Covid 19. Eppure non fuma nulla di particolare. E l’ Italia e voi e noi? Ma chissenefrega. Prima o poi ce ne ricorderemo, anche se voi avrete la faccia di bronzo di fare finta di averci nei vostri pensieri. Alla prossima votazione. Buona Pasqua.

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