BATTIATO UN GIGANTE RISPETTO ALLA MURGIA

Se ne va con Franco Battiato una figura unica nel panorama della canzone, meglio della musica italiana, quella più profonda, che non crea canzonette, ma ha uno spessore visionario in grado di provocare emozioni. Quando appariva con la sua aria da professore, suo malgrado, guai a chiamarlo “maestro”, si stentava a credere che fosse un cantante. Purtroppo una delle iconcine-ine-ine del femminismo e ultimamente della sinistra, la scrittrice Michela Murgia, una de tanti narcisisti, che aprono bocca per darle aria, si espresse nei suoi confronti, in questo modo:“Battiato è considerato un autore intellettuale e invece tu ti vai a fare l’analisi dei suoi testi e sono delle minchiate assolute”. Di quanti poeti lo si potrebbe dire signora Murgia? “Citazioni su citazioni e nessun significato reale”. Ovvero banalità senza “spessore”. Testi “fragili”. Senza “pregnanza”. E che per questo lo inseriscono in un “equivoco clamoroso”. Lo ha sottoscritto quando già si sapeva che era gravemente malato, esempio tipico di amore cristiano, lei che viene dall’ azione cattolica. Non l’ho mai letta, a questo punto non credo che ne valga la pena, anche se dicono che sia una brava scrittrice. Vero anche che il talento, nella mancanza di umiltà, si sposa spesso all’assoluta “minchioneria”.

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