IL LIBRO “LE STAGIONI DEL TURANO” HA VINTO IL PREMIO LAURENTUM DI POESIA

PREMIO SPECIALE LE ROSSE PERGAMENE ASSEGNATO ALLA POESIA CECILIA (IL MALE)

autore: Ruggero Marino
titolo: Le stagioni del Turano
anno: 2016
illustrazione: Il disegno di copertina è di Cecilia Arguello Sanson
editore: Aracne Editrice

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Un torrente, una diga, un lago, una valle che scompare, un paesaggio nuovo che la viene a impreziosire. Incorniciato da colline e montagne. È il microcosmo del Turano, rimasto in qualche modo incontaminato, pur non essendo lontano dalla capitale e dall’autostrada per L’Aquila. Un piccolo mondo un po’ antico, pastorale, aspro, che si schiude alla modernità, cercando di smorzarla nei silenzi dei boschi e nelle nebbie mattutine. È in questo ambiente che la poesia va a caccia delle atmosfere più segrete e più sottese di una terra da conquistare passo a passo e da rivivere attraverso le sensazioni e le emozioni che suscita. E a farla da padrone è lo specchio d’acqua, che ormai scandisce il ritmo della valle: con i suoi borghi fra i più belli d’Italia, con le sue greggi, con le sue ricorrenze, con i suoi paesani. In quest’angolo d’Italia l’autore ha trovato l’approdo di una vita parallela, lontana dallo stress della metropoli e in grado di restituirlo ai sentimenti più genuini dell’esistenza, componendo un unicum circoscritto alle stagioni del Turano.

Chi volesse leggerlo lo può richiedere direttamente alla casa editrice Aracne e presso le librerie online indicate nella rete di vendita
http://www.aracneeditrice.it/aracneweb/index.php/pubblicazione.html?item=9788854894518
pagine: 148
formato: digitale
ISBN: 978-88-548-9451-8
data pubblicazione: Giugno 2016
editore: Aracne
collana: Poiesis | 13

 

 

LE VOCI DEL LAGO

Le Stagioni del Turano recensione Luigi SaittaQual è la vera vocazione, il vero ritratto professionale di Ruggero Marino? Quello di giornalista inviato speciale ( come si diceva un tempo nella carta stampata ), oppure quello di storico, come è testimoniato da una serie di suoi libri su Cristoforo Colombo, che gli sono valsi una fama internazionale, frutto di infinite, accurate, geniali ricerche sulla figura dello scopritore del nuovo mondo? Oppure quella di poeta, vincitore del Premio Laurentum per la poesia? A parer nostro, noi, che non siamo molto amanti della storia ( pur riconoscendone la fondamentale importanza nell’evolversi delle vicende umane ), propendiamo per la terza ipotesi, quella della poesia.
Lo dimostra il libro “Le stagioni del Turano”, Aracne Editrice. Una considerazione: ha un senso, in un’epoca come quella in cui viviamo, sempre più frenetica, sempre più urlata, sempre più cinica, e soprattutto sempre più tecnologica, dedicarsi ad uno strumento di comunicazione letteraria alquanto desueto qual è quello della poesia? Leggendo queste liriche, bellissime, di Ruggero Marino, parrebbe di sì. Uno stile scarno, essenziale, da parte dell’autore, uno stile che va dritto al cuore del lettore, e lo immerge in un universo incontaminato, quello della natura, natura che fa da contraltare al mondo convulso, stressante, respingente della città. E’ il mondo degli alberi, delle foglie, del vento, delle lucciole, della pioggia, delle stagioni, ma, soprattutto, è il mondo del lago, vero, unico protagonista del libro. Un lago, il Turano, che sembra scandire il ritmo della vita, le stagioni dell’esistenza dell’autore, come si legge nella lirica “Sulla riva”, vera, profonda riflessione, in chiave autobiografica, dello scrittore.
Un libro che rappresenta anche un’accorata, amara confessione, da parte di Marino, di un grave episodio, di un tratto tragico della sua vita familiare. Lo si intuisce, lo si comprende nella lirica finale “Il male”, un vero e proprio inno d’amore difficilmente dimenticabile. Le idee della poesia – è stato scritto - si sollevano come isole dal mare della voce. Queste di Ruggero Marino sono idee poetiche che conducono verso un approdo sicuro, quello dell’anima.
LUIGI SAITTA, già responsabile della rubrica libri al TG1

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