Luigia Lollobrigida
Luigia Lollobrigida

Sono letteralmente scandalizzato. Anzi di più, estremamente indignato. Ho un sincero rispetto e ammirazione, come atleti e come uomini, per Sinisa Mihalovic e Gianluca Vialli e per il loro straziante calvario. Fra l’altro amo anche il gioco del calcio. Ma non posso sopportare che il rimbalzo mediatico delle loro morti sia stato di gran lunga superiore a quello dato a Gina Lollobrigida, una vera icona e una bandiera internazionale dell’Italia del XX secolo.

Che oltre ad essere una grande attrice, la quale si guadagnò il titolo di “donna più bella del mondo”, è stata anche una personalità di cultura come fotografa (vari libri) e scultrice (mostre in tutto il mondo). Per i due calciatori titoli sesquipedali, per la Lollo su internet bisognava scorrere quasi l’intera prima pagina dei quotidiani prima di trovare la notizia della sua fine. Nei telegiornali poi, a parte la concomitanza infelice per lei della cattura di Messina Denaro, è finita addirittura dopo i servizi sulla pizza, sugli animali a San Pietro, sul maltempo. E questo detto da una persona che in gioventù nemmeno la trovava così esplosiva, ma che ora con i capelli bianchi la scopre di una bellezza sconcertante. Un dono della natura fiorito in un borgo, che ha dovuto farsi strada dal nulla, con una stupefacente forza di volontà ed un talento innato. Dall'esistenza privata anche travagliata e che in gioventù subì una violenza. Una inarrendevole “self made woman”. La cui importanza viene forse meno per il fatto di essere femmina? Restando infine simbolo di Veneri sparite, col vitino sottile e seni e fianchi fiorenti, rispetto all’effetto androgino delle ragazze di oggi. E’ vero il mondo cambia, ma sono un irrimediabile nostalgico se dico che sta cambiando in peggio?

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