UNA FOTO CHE SA DI NOSTALGIA E I MONDIALI PERDUTI

A volte una foto può valere più di tante parole e di tanti articoli. Come questi scatti ad Ascoli per un intervento sul tetto e le grondaie di una chiesa. Sono stati trovati e riportati a terra una serie di palloni di varie età. Evidentemente i ragazzi giocavano nella piazzetta. Tempi lontani dalle immagini sui telefonini. Il che spiega anche il decadimento del nostro calcio.

Mondiale in Qatar ciaone! Le analisi sono state fatte in tutti i sensi. A cominciare dalla abitudini completamente cambiate dei giovani. Contro la Macedonia la nazionale di Mancini ha fatto il suo. Non abbiamo più campioni, si punta sul collettivo. L’impegno, la superiorità nel controllo della partita non è mancato. Circa trenta tiri in porta noi, uno e la vittoria, grazie anche ad un Donnarumma dai riflessi appannati, loro. Non c’è stata partita, eppure siamo ancora fuori dai mondiali. Addio notti magiche. Ma si è trattato di un confronto stregato, sarebbe potuto durare un’altra ora, ma il risultato finale non sarebbe cambiato. La palla non sarebbe mai entrata in quella porta. La verità è che non abbiamo più giocatori in grado di superare l’uomo, per cui si finisce sempre per essere “murati”. Ci prova Berardi, lo sanno fare Chiesa e Spinazzola, ma erano fuori. Dove sono i Causio, i Bruno Conti? Figurine Panini ormai introvabili. Naturalmente si è gridato allo scandalo, si è invocato il cambiamento. Invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambierà. Mancini ha messo in piedi un organico allargato e intercambiabile che ha una buona tenuta e sprazzi di bel gioco. Di può non gli si può chiedere. E’ riuscito ad ottenere il massimo da quel minimo che il campionato gli offre. Merita di continuare.

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