Ciò che scriverò adesso sul libro di Ruggero Marino a proposito di Cristoforo Colombo è soltanto frutto della mia mente abituata a procedere da tempo in senso contrario alla volontà del “pensiero comune”.
Ricordo ancora sia come ci veniva presentato Colombo a scuola, prima alle medie inferiori e dopo al Liceo: in modo leggermente migliore di come ci venivano presentati Marco Polo, Rustichello da Pisa e Benvenuto Cellini.
Il povero Cristoforo, umile marinaio di certa origine dell’entroterra ligure, avventuroso, avventuriero e visionario parte alla volta delle Indie, e ohibò, caso di serendipità, invece che trovare il Cipango trova l’America, ma non lo sa e ne lascia tutto il merito e l’onore al Vespucci nonché Amerigo.

Ma caspiterina, Colombo ha i suoi antenati addirittura nell’entroterra tigullino da dove scrivo! E che vogliamo farci sfuggire una simile occasione? E via di Colombiane, Colombiadi e Terrerosse Colombo!
Qua non c’è soltanto l’ardesia da fare fruttare, soprattutto adesso che i giapponesi la producono artificiale e a costi inferiori.
Ed ecco che si mette in moto la portentosa macchina Cristoforica Colombiana. Miliardi...
Ora, siccome io sono un noto “bastian contrario”, voglio ritenere e accettare la suggestiva ipotesi del nostro Ammiraglio come ultimo anello di una “catena iniziatica” che lo ha voluto legarsi alla sapienza dell’Ordine dei Cavalieri del Tempio di Salomone.
Questo mi piace e mi basta. La “fantasia” ha sovente ali ( come ben sapeva un altro Templare quale Dante ) che difettano alla scienza esatta.
Cristoforo figlio del Papa. E perché no? Il tanto vituperato Rodrigo ebbe per certi quattro figli senza contare forse altri sparsi qua e là tra la Spagna e le Romagne.
Altri pensatori di vaglia, come il Marino, hanno stimato Colombo essere qualcuno di ben più importante di questo marinaio vagabondo metà spagnolo e metà ligure: pensatori non da poco del calibro di un Silvano Panunzio ritengono che la bandiera crociata issata a bordo delle tre caracche fosse qualcosa di più di un semplice stendardo genovese.
Certo che è curioso: una croce templare garrisce al vento sul vasto Oceano…dopo due secoli dalla distruzione dell’Ordine...
Ma se Cristoforo fosse stato soltanto un marinaio… uno dei tanti bordeggiatori di bolina, sarebbe arrivato alla presenza dei Re Cattolici? Avrebbe avuto tanto consenso?
E' così ardito questo pensiero? Che si conoscesse in alcuni ambienti già da tempo la rotta per nuove terre è tanto eretico da essere accostato alle più sfrenate teorie pseudoermetiche?
Non so, lasciamo che gli augusti docenti universitari si compiacciano della loro sapienza dall’alto delle loro cattedre, a me personalmente, basta il sogno, l’idea di un Ammiraglio Sapiente che ha osato compiere il “folle volo” e andare là dove altri non hanno invece mai osato spingersi, neppure con il pensiero.
E tutte le volte che vedo la statua che la città di Chiavari ha dedicato a Cristoforo mi scappa un sorriso…”omen omen”.

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