poesia - Roma Gualtieri Sindaco sporcizia 2023
poesia - Roma Gualtieri Sindaco sporcizia 2023

Roma una volta era un nobile, altezzosa signora, ora è una vecchia baldracca abbandonata. La mia strada ne è un esempio, un esempio dell'efficienza della "cura" Gualtieri.

La strada sembra
sempre la stessa
eppure cambia.
Molti i pini tagliati
l’asfalto pieno di buche.
Rari i passeggini
giovani mamme, bambini.
Dalla mattina alla sera
la strada è dei cani:
tengono al guinzaglio
padroni addomesticati
abbaiando isterici.
Can che abbaia non morde
ma rompe i coglioni.
La signora novantenne
sempre elegante
avanza ciondolando
chiedendo ogni volta
che giorno è.
Abbozza un sorriso.
Al semaforo il ragazzo indiano
con la pioggia od il sole
lavora il giorno intero
offrendo paccottiglia,
l’alberello che puzza.
Al bar senza ombrelloni
fanno capannello
portieri ed operai,
si parla di calcio.
La strada sembra
sempre la stessa
eppure cambia.
Non passavano i bus
non era a senso unico
non c’erano i cassoni
dell’immondizia,
l‘immondizia è il decoro
le feci e le deiezioni
degli animali,
le cicche per terra
alle strisce bianche
quasi sparite,
le auto si fermavano,
il parcheggio è un miraggio.
Hanno aperto un cancello
per l’ingresso all’ospedale:
la sirene delle ambulanze.
In cielo cornacchie, gabbiani
i voli dei pappagallini.
La chiamavano
Poggio delle rose
ora non più.
Mi sento solo
mi farò un cane anche io.

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